MILANO E LE SUE CAPACITA’ ATTRATTIVE
Milano è da sempre una metropoli attiva e veloce, anticonformista e anticipatrice di tendenze, nella moda come nella comunicazione, nel design come nei modelli sociali, cosa che le consente di sviluppare capacità attrattiva per turisti e investitori, a livello nazionale e internazionale.
Al di sopra di ogni cosa, la capitale meneghina ha il primato nel saper intercettare nuovi bisogni e creare nuove nicchie di mercato.
I SERVIZI IMMOBILIARI DI LUSSO
Nell’ambito di questa tendenza, si colloca la leadership nell’offerta di servizi immobiliari di lusso che a Milano si chiama John Taylor.
Un network internazionale, specializzato e settorializzato, che anche grazie ad una normativa fiscale favorevole, sta contribuendo a diffondere nel mondo l’eccellenza degli immobili italiani.
Ne parliamo con Felice Rusconi, Vicepresidente dell’Agenzia John Taylor di Milano.
UNA LEADERSHIP CHE PARTE DA LONTANO
John Taylor è un’agenzia leader nei servizi immobiliari di lusso. Com’è riuscita a conquistare questo primato e cosa vuol dire “lusso” nel 2018?
John Taylor ha una lunga storia nei servizi immobiliari di lusso; fondata nel 1864 a Cannes, è uno dei più antichi e più riconosciuti network nel Real Estate di lusso.
In 150 anni di storia John Taylor è infatti diventata un punto di riferimento per i cosiddetti High-net-worth-individual (HNWI) e proprio di recente è stata acquisita dal Gruppo Artcurial, casa d’aste internazionale a sua volta posseduta dal Groupe Industriel Marcel Dassault.
Per conquistare il settore del ”lusso” nel nostro paese, è servito selezionare e poi assumere collaboratori molto preparati e aggiornati.
L’attenzione alle piccole cose è essenziale e non ci si può far trovare impreparati.
In questi ultimi 20 anni i dati demografici dei ricchi in tutta Europa sono cambiati.
La ricchezza in passato era concentrata negli over 60, mentre attualmente il range di età è tra i 45-60 anni.
Insieme a questo spostamento, si è rilevato che anche i gusti sono cambiati.
Quindi i ricchi più giovani hanno esigenze diverse e bisogna imparare ciò che queste persone cercano.
Il nostro lavoro si basa sull’acquisizione: se il portfolio è di qualità e con i giusti prezzi, l’agenzia avrà successo.
IL NETWORK SPECIALIZZATO
Chi investe nel lusso e quanto è estesa la nicchia di pubblico a cui vi rivolgete (se possiamo definirla “nicchia”)?
John Taylor Milano è soprattutto un network specializzato nella intermediazione di immobili residenziali come prima casa in città.
Quindi possiamo definirla certamente una nicchia.
Gli investitori sono il più delle volte professionisti e imprenditori, per lo più Italiani, ma anche esteri.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA CITTA’ DI MILANO
La vostra agenzia attrae molti investitori esteri. Ma cosa porta ad investire nel settore immobiliare in Italia e a Milano soprattutto?
In realtà circa il 90 % dei nostri clienti è italiano.
Ma in questi ultimi anni, diciamo da Expo in poi, è vero che abbiamo, grazie al nostro network, intercettato molti stranieri.
Gli stranieri in Italia investono perché i prezzi sono ancora competitivi, redditività, imposte di successione vantaggiose e certamente qualità della vita.
Milano certamente è la città che meglio si sposa con le esigenze di chi viene dall’estero.
È una città dove la qualità di vita è ancora molto alta rispetto alle grandi città europee, mare e montagna sono a qualche ora di auto e i servizi in città sono di alto livello.
A metà Luglio in piazzetta Liberty verrà svelato il cubo, diciassettesimo store Apple in Italia, progettato dall’Archistar Norman Foster e pare sarà molto scenografico; poi a settembre inaugurerà nell’ex palazzo delle Poste in Piazza Cordusio il primo flagship store di Starbucks in Italia, solo per citare due aperture imminenti.
L’internazionalizzazione della città è inarrestabile, tanti studenti stranieri, tanto turismo dall’estero e poi le nuove sedi delle multinazionali, da Google a Samsung, Microsoft e Amazon.
Il 30% degli investimenti esteri diretti in Italia vanno a Milano e questo ovviamente è un gran bene per la città.
IN CRESCITA LA RICHIESTA DI IMMOBILI DI LUSSO
Quali sono a Milano le aree su cui la domanda di fascia alta si indirizza? Parliamo di immobili d’epoca o nuove costruzioni? Con quali caratteristiche, in linea di massima?
Il quadrilatero e Brera sono da sempre le zone più richieste alla ricerca di palazzi d’epoca.
Il problema sorge quando sono richiesti più di un posto auto nello stabile che non è facile trovare nei palazzi del centro.
Ma operazioni come City Life e Porta Nuova che hanno fatto un po’ di fatica all’inizio ora sono richieste.
Nei prossimi 15 anni verranno edificati sei milioni di metri quadrati, la maggior parte dell’abitativ, per un valore complessivo stimato in 22 miliardi di euro e lo skyline di Milano farà fatica a riconoscersi.
Chi acquista immobili di fascia alta lo fa per abitarci o per puro investimento?
Gli individui principalmente per abitarci, mentre i fondi o gli investitori istituzionali per investimento.
Quali saranno nel futuro in Italia le città che hanno appeal per gli acquirenti di immobili di lusso?
Le città che sapranno sviluppare un modello globale, come è riuscita a fare Milano negli ultimi 10 anni.
Proprio in questi giorni viene presentato dal nostro sindaco Sala e dal presidente di Assolombarda Bonomi il rapporto dell’osservatorio di Milano sull’attrattività e la competitività del capoluogo lombardo a confronto con le principali città del network economico internazionale.
Il report permette di valutare il posizionamento di Milano con un benchmark specifico dedicato alle vocazioni urbane, dalle Scienze della vita alla cultura, alla manifattura 4.0.
Il modello Milano stupisce: è terza dopo Monaco e Barcellona per attrarre talenti, seconda dopo Barcellona come miglior città per il tempo libero, ma soprattutto prima come mercato immobiliare di fascia alta.
NUOVI MODELLI DI OSPITALITA’
Oggi si parla molto di share economy, nell’ambito della quale viene inscritto anche il più nuovo modello di ospitalità: il fenomeno di Air B&B. Ma come si coniuga (se si coniuga) quello che è nato come un servizio “popolare” con la tipologia di immobili che trattate? È un fenomeno che coinvolge la vostra nicchia di mercato o non ci sono punti di contatto?
E’ un mercato nuovo quello di Air B&B, che non seguiamo direttamente ma con partner specializzati.
Di recentemente sono stato contattato dal proprietario di una catena alberghiera italiana di lusso che mi ha chiesto degli immobili di lusso da poter proporre ai propri clienti, i quali vogliono vivere un’esperienza diversa, più “vera”, rispetto a quella in hotel.
Credo che in futuro si svilupperanno sempre di più servizi come Airbnb nella fascia alta.
VERSO UN NUOVO PARADISO FISCALE?
La tassazione è un altro argomento. Quali correttivi nelle politiche riguardanti il settore immobiliare sono necessari, secondo lei? Nel suo specifico settore, come ha inciso la flat tax non residenti?
Non ritengo che la tassazione immobiliare in Italia sia del tutto da rivedere.
La Commissione Europea ha appena “suggerito” all’Italia di incrementare la tassazione sugli immobili, cosa che ha prodotto clamore mediatico.
Siamo tra i pochi a non avere la tassazione delle case destinate a prima abitazione non di lusso.
Inoltre, la Spagna, Danimarca, Svizzera, Belgio, Francia e Regno unico hanno tassazioni ben più elevate.
Ritengo che la norma sulla “Flat Tax” da 100 mila euro l’anno sia stata una ottima scelta, che già altri paesi avevano, come il Portogallo o il Regno Unito, e che per ora ha fatto traslocare in Italia 160 “Paperoni”.
Il maggior numero di richieste sono arrivate dalla Gran Bretagna (forse anche per effetto della Brexit), con 55 domande.
Segue la Svizzera con 30 e la Francia con 23; poi ci sono, in ordine decrescente e con numeri contenuti, Belgio, Spagna , Stati Uniti, Germania e Singapore (fonte: Corriere della sera).
Noi siamo riusciti ad intercettarne 5 e ne abbiamo soddisfatti 4. Arduo lavoro dato che le caratteristiche richieste sono di altissimo livello.
Questo credo farà alzare i prezzi in certe vie e in certi palazzi in posizioni primarie.
Ora per chi viene in Italia il nostro paese non solo è un paradiso per il sole, mare, l’arte e la cucina, ma anche fiscale per chi viene da fuori.