Fallimenti, procedure in calo ma non a causa della ripresa
Gli avvocati esperti di restructuring commentano i dati relative alle cause in tribunale
Italia Oggi 7 – 10 ottobre 2016
di Maria Chiara Furlò
I fallimenti delle imprese sono in diminuzione, ma è ancora presto per parlare di inversione di tendenza.
Nel secondo trimestre del 2016 in Italia le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state 3.740, registrando un calo del 2,5% rispetto ad un anno fa, quando i fallimenti hanno toccato quota 3.777 (dati da Cribis D&B, società del gruppo Crif).
Sull’interpretazione del dato in vista di una ripresa economica più generale la cautela batte l’ottimismo.
Secondo gli avvocati esperti di restructing, il fatto che ci stiano fallendo meno imprese rispetto agli anni di piena crisi è solo la conseguenza di un mix di condizioni esterne favorevoli, ma soprattutto del fatto che ormai quelle peggio messe siano già uscite dal mercato.
Maria Chiara Furlò ha sentito in merito alcuni professionisti tra cui Alessandro Atzeni che ha rilasciato il suo commento in merito ai settori di attività e alla crisi:
La ripresa economica è ancora molto debole, particolarmente per quei settori economici legati all’andamento della domanda interna. «I settori più dinamici, che hanno relazioni commerciali con paesi che presentano opportunità d’investimento beneficiano invece di una concreta possibilità di crescita». A dirlo è Alessandro Atzeni, commercialista e partner di Atax secondo il quale «è motivo di preoccupazione il fatto che i provvedimenti recentemente presi dal governo in materia di riduzione delle imposte sul lavoro e di maggiore flessibilità in materia di occupazione non abbiano ancora sortito gli effetti sperati».