Intervista a PAOLO FRANCHETTI, FONDATORE DI STUDIO FRANCHETTI
Da Vicenza a San Paolo, passando per gli Stati Uniti ed Hong Kong. La storia di Studio Franchetti è l’esperienza di una realtà all’avanguardia nell’ambito dell’ingegneria civile, che ha saputo guardare oltre confine e che oggi conta tre sedi nei diversi continenti.
Abbiamo incontrato l’ing. Paolo Franchetti Ceo di Studio Franchetti dal 2005 e la cui competenza è richiesta in tutto il mondo.
Ingegner Franchetti di cosa si occupa la Sua società?
Siamo uno studio specializzato nella valutazione del danno strutturale nei diversi materiali da costruzione delle strutture esistenti. Abbiamo brevettato un metodo software based grazie al quale valutiamo e monitoriamo grandi infrastrutture al fine di intervenire sullo stato di salute di ponti, acquedotti, gasdotti, stadi. Abbiamo sede ad Arzignano (Vicenza), Hong Kong e San Paolo ma lavoriamo in tutto il mondo.
Come ha scelto la strada dell’internazionalizzazione?
Mi sono specializzato negli stati uniti nei primi anni 2000 dove sono entrato in contatto con professionisti provenienti da tutto il mondo. Questo mi ha dato la possibilità di vedere sin da subito la mia carriera in un percorso internazionale. Quando nel 2005 sono rientrato a Vicenza per motivi familiari, ho trasformato il vecchio studio di geometra di mio padre in uno studio di ingegneria all’avanguardia, in grado di rispondere alle esigenze dei mercati globali. Grazie ai rapporti che avevo costruito all’Università della California, quando ero visiting professor, ho aperto sin da subito una sede ad Hong Kong e nel 2012 in Brasile.
E’ arrivato in quei paesi per seguire degli incarichi specifici?
In realtà no. In entrambi i casi sono andato a costituire la mia realtà e da lì sono partito per costruire il business in quei mercati. Il mio socio proprio questa mattina mi ha ricordato quanto l’inizio della mia avventura all’estero fosse corredata da una buona dose di follia.
Che tipo di supporto ha avuto dalle istituzioni italiane ed estere?
Non ho mai richiesto supporto istituzionale, mi sono sempre mosso in autonomia, grazie al mio network.
Quali sono a suo avviso i paesi più interessanti per il suo settore e cosa consiglierebbe ad uno studio innovativo che vuole farsi conoscere all’estero?
Di andare. Ovunque ci sono delle opportunità. Bisogna però essere in grado di coglierle: integrarsi con la cultura locale e con le sue normative è fondamentale. Non basta saper parlare l’inglese. Bisogna imparare l’idioma locale: è fondamentale per ascoltare, comprendere e integrarsi realmente.